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Enzo Santarelli    Torna alle categorie

Ricordo di Enzo Santarelli

A “Liberazione” Giornale Comunista, lettere.

Enzo Santarelli, amico, compagno, maestro.

Domenica 3 è scomparso Enzo Santarelli (Ancona 1922).

Se ne va, con lui, una delle maggiori figure di storico marxista e comunista dell’Italia del dopoguerra.

Ho avuto la fortuna di conoscerlo nel 1994 e nella sua casa romana, che mi affascinava per l’incredibile quantità di libri e di riviste, raccolte con l’amore dello studioso, era per me emozionante discutere di storia e politica con lui.

Nell’87 era nostro ospite a Cuneo per due incontri di presentazione della sua Storia critica della repubblica, splendida analisi di 50 anni di storia italiana, svolta con categorie gramsciane, purtroppo spesso abbandonate anche a sinistra.

Poco dopo, un improvviso ictus lo costringeva all’immobilità (le mie gambe che hanno girato tutto il mondo) e a ridurre drasticamente l’attività. Nonostante questo, la sua presenza non sarebbe mancata, dagli appelli politici ad alcuni testi, fra tutti Mezzogiorno 1943- 1944, testimonianza della sua formazione politica in anni così difficili.

Ho lavorato con lui alla ricostruzione del suo percorso, soprattutto storiografico, per un mio piccolo libro Fra politica e storia. Dalla crisi del 1943/’44 alla crisi della repubblica (Milano, Puntorosso, 2000). In questo, Enzo sintetizzava una storia politico- intellettuale di prim’ordine: l’adesione al PCI di Ancona, la segreteria della federazione, la breve stagione di parlamentare (1958- ’63), gli studi di storia locale, i fervidi anni alla Feltrinelli e l’emergere di una nuova generazione di storici, i testi ancor oggi innovativi sul Socialismo anarchico in Italia e La revisione del marxismo in Italia, gli studi sul fascismo, sul mondo contemporaneo, la biografia di Nenni sino al Vento di destra, amara riflessione sul persistere di una destra capace di essere maggioritaria, e la grande Storia critica.

In lui l’adesione a Rifondazione era stata quasi naturale, convinto dal ’68 che il PCI avesse perso l’occasione di interloquire con le nuove generazioni e che dagli anni ’80 avesse abbandonato le più elementari coordinate marxiste.

L’intreccio di cultura, capacità di analisi storiografica, passione politica, curiosità per mille aspetti della realtà ne fa una figura unica nella nostra storiografia.

Mi mancheranno le sue telefonate, qualche domenica mattina in cui mi chiedeva: Che cosa stai studiando? A che cosa stai lavorando? Com’è il tempo da voi? E come va Rifondazione?

Ciao Enzo, con affetto infinito da un piccolo compagno di periferia. E un abbraccio alla tua compagna Bruna.

Sergio Dalmasso

Segretario federazione di Cuneo.